L'angolo che scotta: Highlander? Fumettista, prego...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. foolys
        Like  
     
    .

    User deleted


    Prima di leggere un qualsiasi articolo di questa sezione invito a leggere l'Introduzione apposita (in pratica le precauzioni per l'uso) QUI.

    Ricordo inoltre che la riflessione che segue è apparsa per la prima volta sul mio blog e il tono confidenziale è dovuto strettamente a quello.


    Premessa: sono sempre stato, e lo sono ancora, un ottimista sull'argomento "si può diventare fumettista?", in fondo tutte le divagazioni che leggerete fra poco devono essere ben pesate, rammentiamo bene che il fumettista è un mestiere che certo non si sceglie perchè non hai alternative, se lo fai è perchè ti piace o comunque ti diverte farlo; diciamo che appartiene a quella razza di mestieri in cui puoi benissimo metterci dentro anche l'attore (film o teatro che sia), il regista, lo sceneggiatore di telefilm, l'animatore (di cartoni animati) o il musicista, ed in proporzione il fumettista è un mestiere che si può arrivare a fare molto più facilmente (e senza troppe raccomandazioni) di tutti quegli altri che ho detto, il problema è che per pregiudizio psicologico, dato che disegnare è una roba che si fa fin da bambini, automaticamente sembrerà ANCORA più facile di quel che è, e si lascia supporre che ci si debba impegnare meno di quel che poi serve effettivamente.

    Torniamo a noi.

    Quante scuole del fumetto ci saranno in Italia? Io ne ho contate 36, scuola più scuola meno, i corsi sono quasi sempre di tre anni, le classi possiamo dire che in media hanno una quindicina di persone, anche ammettendo esista una sola sezione per ogni scuola ci sono comunque una prima, una seconda ed una terza classe contemporaneamente all'anno, quindi 45 aspiranti fumettisti a scuola all'anno, moltiplicati per 36 scuole fanno 1620 alunni ogni anno.
    Ok, conto solo l'anno uscente, il terzo, perchè magari la gente si ritira (e capita spesso...) quindi torniamo a soli 540 "laureati del fumetto", che arrotondiamo con gli autodidatti ed i frequentatori di corsi o stage e diciamo che arriviamo a 800.

    800 ragazzi l'anno, in Italia, che hanno le carte in mano per potere fare questo mestiere. Non parlo di aspiranti fumettisti, parlo di gente che avrebbe in mano la capacità per farlo, o almeno le nozioni. 800.

    Quanti esordienti riusciamo a vedere sulla carta stampata in un anno? Certo, è una cifra molto difficile da sapere, ma dalla mia esperienza di "docente" posso dire che (facendo un conto molto ottimista), in media, un quarto di classe si perde subito.
    Ecco quindi a 600 aspiranti fumettisti l'anno con le nozioni per farlo.

    Escludendo le prime pubblicazioni, qualche lavoretto passato per caso fra le mani, l'episodio breve, la strip o la fanzine, nel giro di due anni la cifra si dimezza ulteriormente. Quasi tutti iniziano a fare il grafico. E mica sono scemi, lavorano di meno e guadagnano di più.
    Eccoci giunti a 300 temerari. Nel giro di cinque anni dall'uscita della scuola, o dall'apprendimento delle nozioni specifiche, diventeranno la metà: 150.
    150 temerari e speranzosi. Questa è già la specie fortunata, divisa in due sottosezioni: appassionati e talenti. Età media, fra i 25 ed i 30 anni.

    Quanti di questi lavoreranno solo col fumetto? Intendo, solo facendo fumetti?
    Esageriamo e facciamo la metà: 75.

    Quanti di questi lavoreranno nella specializzazione desiderata da sempre (disegno o sceneggiatura, ad esempio) senza riadattarsi a nessun altra specializzazione (colorazione, inchiostrazione o lettering, ad esempio)? Meno della metà, MOLTO meno della metà. Facciamo un terzo: 25.

    Adesso facciamo passare un pò di tempo. 10 anni, oltre quei 5 calcolati da prima, quindi 15 anni.
    Sfoltiamo un pò i sopravvissuti, facciamo che sono 15. Età media: 30-40 anni.
    15 appassionatissimi, 15 superprofessionisti che sanno perfettamente quel che fanno, affidabili.

    Facciamo passare un altro bel pò di tempo, 30 anni, tempo passato fra una scadenza ed un'altra, a cercare di lottare per ottenere un mutuo per la casa, a mettersi da parte i soldi per la pensione, a stressarsi fra periodi di nulla assoluto a nottate passate in bianco, magari con una famiglia da mantenere, però siccome la famiglia è in crisi, e generalmente ci si accoppia fra fumettisti per comodità tempistiche, la statistica si dimezza soltanto. Facciamo un calcolo per eccesso.

    8.

    8 professionisti inattaccabili, 8 Highlander, 8 Immortali, magari non tutti e 8 memorabili, ma sicuramente 8 pilastri della nuova editoria all'anno. Senza contare che ho escluso chi si riadatta, io, ad esempio, faccio parte di quest'altra categoria, i Mutaforma, e per quanto appassionato ed inattacabile sia nei confronti del fumetto, sono comunque un Mutaforma.

    8 potranno sembrare pochissimi rispetto ad 800, ma è comunque una proporzione mostruosamente alta.

    Ora, questo ragionamento non vuole affatto uccidere le speranze degli altri 792 esclusi, anzi, TU che mi stai leggendo, TU che ti stai deprimendo, se ti deprimi, vuol dire che ci tieni e che puoi davvero far parte di quegli 8, perchè se ci rimani male vuol dire che lo vorresti davvero.
    Se invece TU che leggi credi che da adesso in poi sarà tutto più difficile e che forse è meglio lasciar perdere, beh, allora non hai la forza per reggere ad un solo mese da fumettista.

    Questo articolo vuole essere un incitamento, brutale, ma schietto.

    E magari così si riesce anche a sovvertire la statistica.

    In fondo sono solo numeri...

    Edited by foolys - 31/3/2008, 15:23
     
    .
  2. SAMURALE
        Like  
     
    .

    User deleted


    molto interessante...grande topic...

    Prendiamo solo l'Italia:
    hai provato a vedere realmente ogni anno quanto il mercato e' pronto a ricevere?
    LA stessa cosa ma dal punto di vista del mercato indipendentemente dal talento o dai problemi del disegnatori.

    Cioe' piu' o meno un conto degli editori italiani paganti, e delle testate Ialiane che pubblicano
    una media di quanti nuovi disegnatori vengono presi all'anno per ciascuna testata nelle serializzazioni e quante testate mediamente nascono nuove (anche solo per degli uansciot).

    Se ogni anno compaiono 10 nuovi disegnatori sul mercato vuol dire che il fumetto puo' dare posto a dieci persone. ecc..
    esempio:
    su 36 scuole escono tot studenti di cui 10 troveranno lavoro nel fumetto come disegnatori. 5 come sceneggiatori, 8 come autori completi...

    tanto per valutare il rischio in partenza...
     
    .
  3. foolys
        Like  
     
    .

    User deleted


    eheh
    ellosò, ma infatti poniamoci un problema alla volta, per adesso cerchiamo di responsabilizzare i ragazzi e fare capire che questo mestiere, se vuole essere un mestiere, è molto più duro e selettivo di quel che si pensi. poi, lo spazio, in giro per il mondo e non solo in italia, se lo si vuol trovare per davvero, è un altro conto :D
     
    .
  4. SAMURALE
        Like  
     
    .

    User deleted


    ho scritto questo proprio perche' personalmente non ne ho idea capiscimi...

    condivido sulla responsabilizzazione! e rincaro la dose:

    se c'e' il talento e' solo lo sprint iniziale di una scelta che va sposata nel bene e nel male con tutti i sacrifici del caso, mandando giu' il magone se al primo lavoro ti fanno disegnare cose di cui non te ne frega niente o che finiscono su un depliant per la fiera di paese.

    Sacrificio anche in termini di metodo.

    Spesso bravissimi talenti sotto pressione con scadenze, costi e richieste di particolare difficolta' cadono come mosche. Sotto padrone poi e' ancora peggio dove magari chi da gli ordini non capisce nulla del tuo lavoro e ti sottopone a continui cambiamenti inutili o in contrasto con cio' che si e' imparato.

    COme gia' scritto in altre occasioni mi sto scontrando con parecchie persone su questa cosa. Persone che danno giustamente priorita' sul perfezionismo ma dimenticando totalmente che quando si disegna non si ha a che fare solo col proprio piacere di farlo ed il proprio metodo di giudizio.
    Ma anche con scadenze, costi, mercato ecc...imposti da terzi.

    IO sto cercando un disegnatore/grafico per il mio ufficio da 2 anni...quelli che sono venuti si son tutti bruciati nel modo che ho descritto sopra. totale mancanza di umilta' ma soprattutto ottusita' mentale da super-artista. Il non accettare di fare diventare il proprio disegno un lavoro come un altro.
    un prodotto.

    Umilta' e consapevolezza che disegnando anche fuori dai propri bioritmi (tempi, tematiche, stili) si cresce lo stesso acquisendo quella elasticita' mentale che permette di fare grossi passi verso quello che si cerca o si ama.

    "Da questo punto di vista" continuo a sostenere che non bisogna mai dimenticare che fare fumetti e' un lavoro come un altro qualsiasi.
    Nessun talento naturale se non incanalato nella disciplina e allenato, aggiornato continuamente puo' sperare di durare nel tempo.
     
    .
  5. Manson
        Like  
     
    .

    User deleted


    Leggendo l'articolo mi rendo conto che,la strada è molto difficile......sopratutto per me che non posso permettermi una scuola del fumetto,che sto lavorando da autodidatta,ed inoltre andrò all'università,.....contando la spieteta selezione "naturale" è possibile conciliare università/lavoro,ecc con il progetto di diventare fumettista????oppure entrambe determinano un darsi totalmente ad una o l'altra disciplina per raggiungere livelli di professionalità tali da venire pubblicato????????? :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall:
     
    .
  6. kettyformaggio
        Like  
     
    .

    User deleted


    Manson... posso dire di non essere ancora una delle otto immortali, ma tu calcola che io praticamente non ho fatto scuole di fumetto e ho fatto l'università... e eccomi qua che faccio la colorista per mestiere... :P
     
    .
  7. foolys
        Like  
     
    .

    User deleted


    idem
     
    .
  8. SAMURALE
        Like  
     
    .

    User deleted


    BEH..io ho fatto solo due anni a milano ma la vera svolta l'ho avuto di notte..di giorno lavoravo, la sera con i figli e la notte a sbattermi.

    per la mia esperienza la scuola mi ha dato solo le basi del disegno e del fumetto..poi il resto e' puro sbattimento personale e confronto. Si dilateranno i tempi ma se sei determinato sicuramente arrivi.

    i trovo la tua scelta spintanea ottima!
    di solito le scuole di fumetto sono molto professionali e una cultura piu' ampia aiuta parecchio (anche nel fumetto!)
     
    .
  9. foolys
        Like  
     
    .

    User deleted


    anche se così ritorniamo a un discorso già fatto nello scorso topic però... :D
    c'è chi senza scuola non farebbe nulla e viceversa, ricordiamoci che le esperienze personali sono, appunto, personali.
     
    .
  10. SAMURALE
        Like  
     
    .

    User deleted


    era solo per incoraggiare il giofine
     
    .
  11. Giotaro
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ognuno ha la propria strada da seguire, ed i propri metodi per farlo. Io sono un altro di quelli che non sta seguendo nessuna scuola del fumetto o simili, ma che fa il possibile per essere uno scrittore e sceneggiatore, iscritto all'università di ingegneria edile architettura, con pochissimo tempo a disposizione perr la propria passione...
    Per fortuna le notti sono lunghe^^
    Non so se possiedo o meno il talento adeguato a farmi strada in questo mestiere, ma vi dirò una cosa: possiedo la Volontà di farlo e la forza di sacrifcarmi per quello in cui credo!
    ..oltre alla consapevolezza di saper scendere a patti, cioè comprendere che ciò che faccio è ad uso e consumo dei lettori, che sono loro le persone con cui devo confrontarmi, a loro rimetto il giudizio di ciò che faccio, o almeno di ciò che pubblico, il resto, posso sempre tenerlo per me!
    Foolys ha messo però in evidenza un fatto importante!
    Visto il gran numero di persone che ci stanno alle calcagna, per essere presi, per diventare ciò che siamo, dobbiamo in ogni istante dare il massimo!!!!!!!!!!
    E penso sia un ottima cosa farlo comunque;)
    Personalmente ho preso il tuo post(anche quando l'ho letto sul tuo blog precedentemente) come un consiglio a crescere bene, ed il più in fretta possibile. Il mercato non attende noi. Il mercato varia spesso ed in maniera improvvisa. Bisogna essere sfaccettati, intercambiabili, duttili, pur restando fermi nelle proprie caratteristiche e certezze.
    (se solo avessi più tempo... )
     
    .
  12. r2001802001
        Like  
     
    .

    User deleted


    bel discorso, l'avessi letto anche 2 anni fà, ero uno di quelli che si deprimevano e avrebbe lasciato perdere per l'ennesima volta..
    adesso invece, nn sò, forse l'esperienza maturata in altri settori, sorrido all'idea di voler essere uno di quegli 8 su 800, sorrido perchè è nata in me la convinzione di volercela fare, e queste parole mi spronano a fare... a fare meglio e di più, perchè è vero che bisogna spaccarsi il posteriore per riuscire, ma son convinto che ne valga la pena, al contrario di tanti lavori, dove sei sfruttato e insoddisfatto e ti fai il mazzo senza che ti venga riconosciuto nulla, qui almeno le soddisfazioni personali ci sono.

    volevo dire poi una cosa a Samurale, raccontargli il mio punto di vista, perchè io, mi son trovato dall'altra parte, cioè ho fatto il grafico per diverse agenzie, ed al contrario dgli artisti ottusi, ho sempre messo in discussione il mio lavoro, anche di fronte a "padroni" che nn ne capivano realmente una ciofeca, quindi con umiltà, cercavo e riuscivo a venire incontro ad i loro inutili desideri, inutili perchè spesso il lavoro peggiorava e nn poco con le loro richieste, ma mi rendo conto che siccome è lui che paga (poco, anzi pochissimo e devi dire grazie SE ti paga) è lui che ha l'ultima parola.
    altra cosa, spesso mi chiedevano: quanto ci stai a fare questo?
    io rispondo, una settimana!
    lui: ah, ottimo.
    dopo 2-3 giorni il lavoro è finito, ma nessuno ti dà dei meriti per questo, anzi, spesso pensano, guarda quest'idiota, gli dò 2 soldi e mi lavora come un mulo, ah bene, continuo a sfruttarlo finchè nn si sveglia e mi manda a quel paese, tanto appena va via, trovo un altro scemo come lui.

    quindi che deve fare un grafico-disegnatore?
    se viene incontro alle richieste senza batter ciglio è un male per lui.
    se si sente un artista arrivato pieno di sè, si brucia.

    per carità, nn sarà il tuo caso, era solo per raccontarti come si stà dall'altra parte! :)
     
    .
  13. SAMURALE
        Like  
     
    .

    User deleted


    quelllo che succede a te accade anche nel fumetto pero'....

    Io tengo sempre presente che chi paga seriamente qui in italia e' Bonelli, MArvel, Disney...realta' che spesso hanno a che fare con supervisori, gente che ti fa cambiare cio' che tu ritenevi la soluzione migliore. Gente che ti mette sotto pressione con scadenze...alla fine tra fare il grafico e il fumettista cambia solo in base al tuo obiettivo e non nella forma o nel modo di lavorare.

    Poi se mi parli di autori come sono io e' un altro discorso. Questa categoria ha forse piu' liberta' di espressione e di appagamento personale ma un margine di rischio molto piu' alto e delle entrate molto piu' basse ((si..ci sono quelli che sfondano ma la percentuale e' bassissima). E cmq. come gia' detto 2 post fa e' necessaria la consapevolezza di scendere a patti non con un capo ma con tanti capi..il pubblico (sempre se si valuta la cosa col volerci mangiare).

    In un qualsiasi lavoro, nel momento in cui ci si rapporta con un altro (collega, datore di lavoro, capoufficio, cliente...anche colleghi che stanno sotto) bisogna scendere a compromessi.

    La liberta' che forse accenni tu e' quella dell'artista puro che per carita'..ci sta benissimo ma non coincide con la figura del professionista.

    Aggiungo..avendo avuto questo tipo di esperienza per te non e' stata solo una cosa negativa, anzi direi che ti sei preparato, allenato per essere pronto ad affrontare situazioni difficili acquisendo quella elasticita' mentale che ti permettera' di lavorare nel fumetto con maggior consapevolezza, velocita' e duttilita'...

    se sei giovane che tu faccia fumetti o depliants questa si chiama gavetta. Oggi troppi arrivano e pretendono di non farla. l'ho fatta io come credo la fatta fool e tutti quelli che vedi agli stand che firmano autografi.
    Non c'e' un minimo sindacale in questo lavoro...

    Quando ho iniziato io a fare il grafico mi pagavano uno stipendio di 800 euro al mese...ora ne valgo almeno il triplo..in mezzo mi sono fatto un mazzo della madonna e ho fatto andare le rotelline.
    Cosi..ti cito MArco Turini..ora lavora per la MArvel ma all'inizio ha fatto veramente la fame...e non parlo di mesi ma di anni...

    E credimi Se per fare il grafico il mazzo e' tanto lo e' molto di piu' per fare il fumettista...

     
    .
  14. SAMURALE
        Like  
     
    .

    User deleted


    NB NON MI RIFERIVO A TE IN PARTICOLARE...mi raccomando...



     
    .
  15. r2001802001
        Like  
     
    .

    User deleted


    ahimè, purtroppo nn sono così giovane, 10 anni fa, quando ho cominciato, ancora diciottenne e sbarbatello mi son detto: ci sarà da soffrire per qualche annetto, quindi ero disponilissimo a farmi (o farmi fare) le ossa, ma dopo questo tempo, le ossa si son rotte...
    sono stanco di lavoretti malpagati, se devo fare la fame, ho deciso di scegliere io in che modo farla!

    (scusate lo sfogo)
     
    .
64 replies since 31/3/2008, 13:27   2867 views
  Share  
.