L'angolo che scotta: Il fumetto perfetto NON ESISTE

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  1. foolys
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    ok, per favore vi chiedo di non ricominciare con delle discussioni solo "fra voi due", davvero, plis
     
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  2. SAMURALE
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    avevo capito male io allora...

    quello che volevo precisare e' che non e' una questione di quantita' o di reddito ma di livello di comunicazione..altrimenti oggi sarebbe professionista solo chi disegna per i grossi...Mentre lo e' chi ci lavora dalla mattina alla sera continuando a farlo nel tempo e con dei risultati.
    Poi il migliorare viene anche in parte da solo con l'esperienza, la voglia e la curiosita' tipica di chi fa questo mestiere.

    precisazione fuori tema..ma anche no...
    le 2000-3000..mi basavo sulla tiratura della mia mini di esordio con MedNucleare...che gia' ai tempi era una bella soddisfazione dal niente..
    ora so che le 400 copie sono una tiratura significativa per alcuni dei nomi citati...ma ...e' il mercato che e' cambiato..
    in ITA o c'e' il grosso da edicola o le fiere con queste realta'...(purtroppo a differenza del calcio dove la B rende bene lo stesso)
     
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  3. foolys
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    si, ma dimentichi le librerie, un editore come BD praticamente non va in edicola ma è un grande editore, e va in libreria, ma non vende "solo" in fiera. o beccogiallo o tunuè o 001, per fare altri esempi di buono editori da "libreria".
     
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  4. SAMURALE
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    Per fdp..:
    provo a chiarire quello che intendo col fare del proprio meglio (e penso sia quello che intende anche fool):

    Come dice fool non vuol dire fregare la gente...o non impegnarsi o improvvisare

    Caso MIgnola..guardi Cosmic Od. e Hellboy...l'ultimo e' IL grande Mignola...la prima GN e' si professionale ma nulla a confronto con la sintesi raggiunta in HBoy.

    Sienkiewicz all'inizio era la brutta copia di Adams...dozzinale e con diversi errori..pero' pubblicava gia' su Mooknight...poi pian piano...

    Esempio piu' UMILE;-)
    se 10 anni fa impiegavo 2 giorni a disegnare un peluche che veniva bello..oggi forse ce ne metto uno e rispetto al primo e' molto meglio...in mezzo mi sono scontrato con problemi, ho visto nuovi materiali, nuove tecniche, si e' evoluta la tecnica di stampa, i computer, io stesso provando e riprovando.. ecc...
    Eppure il pelouches di 10 anni fa era professionale lo stesso e andava cmq....

    "..fare il meglio che si puo' " vuol dire che cmq. (parlo per la mia esperienza) esce qualcosa di piu' che professionale, che piace alla gente, agli editori, a te stesso, ai clienti ecc.. altrimenti uno non lavora in questo settore, nel mio, nel fumetto, nell'illustrazione ecc....lo seccano prima se fa cazzate...


    ma il problema e' che come dice Fool bisogna guardare in prospettiva di Anni
    fare fumetti non e' una cosa che divori , mangi , mangi finche' sei pieno..e poi e' tutta in discesa perche' sei uno che SA...ma una esperienza che (sempre dandosi da fare) cresce col tempo, con l'eta' e la maturita' e anche nelle piccole cose della vita non strettamente legate al lavoro...e continua negli anni...

    Qui credo di aver capito che si e' gia' oltre il discorso basi o raggiungere un livello di pubblicazione...bensi' si cerca di capire come fare a mantenerlo e farlo crescere. E' una seconda fase...

    Edited by SAMURALE - 7/7/2008, 13:15
     
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  5. fdp82
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    continua a risultare oscuro il significato di impegnarsi al massimo, cioè dove si ferma il massimo?
     
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  6. foolys
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    dai, qui davvero non capisco la domanda, il termine "impegnarsi al massimo" è abbastanza chiaro, come è chiaro che è soggettivo, e come è chiaro che voi due non vi potete vedere e vi becchettate sempre in questa zona :)
     
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  7. fdp82
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    CITAZIONE (foolys @ 7/7/2008, 14:21)
    dai, qui davvero non capisco la domanda, il termine "impegnarsi al massimo" è abbastanza chiaro, come è chiaro che è soggettivo, e come è chiaro che voi due non vi potete vedere e vi becchettate sempre in questa zona :)

    no, sul serio, lo chiedo anche a te...me lo oggettivizzi?
     
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  8. foolys
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    guarda, non so davvero che risponderti, "impegnarsi al massimo" per me significa quello che c'è scritto, senza troppe interpretazioni.
     
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  9. SAMURALE
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    per me e' molto soggettiva e in base al caso specifico o ai paletti dell'editore, della serie, del disegno che si deve fare. A volte mi prendo molto tempo, altre volte sotto scadenza meno. E' logico che come dici tu a volte rinuncio al lavoro perche' ci sono condizioni che non permettono di dare il massimo...

    io so che ci metto 1 giorno a fare un articolo/disegno di cui conosco gia' le problematiche...se mi viene chiesto di farlo in mezza giornata..so gia' che non ce la faro' in partenza e allora tratto un attimino i tempi....perche' conosco i miei tempi e i passi che devo fare.

    e' questo che volevo dire nelle nostre discussioni sul fatto che uno lavora...credimi non perche' sono uno che si vanta (direi proprio il contrario)...
    il fatto che lavorando per un mercato si impara a conoscere le proprie forze e gestirle in base al lavoro da fare...

    Cose che si imparano solo sbattendoci la testa...

    Se si fa il disegnatore per Bonelli..probabilmente loro avranno degli standard provati che tu dovrai rispettare e ti diranno come gestire una immagine insieme allo sceneggiatore e in che tempi...ma non lo puoi sapere finche' non lavori li...

    Se vieni da me ti viene detto di dare la priorita' sulla frase e il personaggio quasi eliminando lo sfondo...hai un giorno..ma se ce ne metti due non muore nessuno...ma non puoi saperti misurare finche' non vieni qui...

    Se ti autoproduci..fai quel cazzo che ti pare...ma alla fine chi ti dira' se hai fatto giusto o no sara' la gente che compra o legge il tuo comic...con in mezzo tutte le sfumature del caso.
    Ex personale:
    Io ad esempio ho iniziato il mio comic prima di Kill Bill e come sai e' in stile grindhouse...ho talmente tardato che esco dopo i due film (e li anticipavo senza manco sapere che si stava per girare GH) ora qualcuno potra' dire...ah..ma te hai preso Grindhouse...
    HO sbagliato i tempi...ora divento una citazione quando nel bene o nel male avevo una marcia in piu' per l'idea...
    piu' la free che e' lunga..e per colpa di questi ritardi ora corro io...o dopo tutta sta fatica rinuncio alla pubblicazione per ritardarla e cercare un altro editore?
    Se fosse uscito tutto su Brand New prima di GHouse (come doveva essere) ora io avevo gia' messo la firma sull'originalita' della mia idea
    invece....
    te pensa che casino per una cosa che doveva essere tutta mia...

    Questo per dire che in pratica ci si trovera' sempre dei problemi diversi in base ad ogni lavoro anche quando ci si chiama fuori dalle serie piu' commerciali o si vuole fare qualcosa di personale......



    piu' ci si sbatte la testa, piu' si sta attenti la prossima volta e meglio si fa...



    col non vi potete vedere...io in pubblico ho chiesto a fdp (proprio su sto forum) se voleva fare il secondo vol. di MP!!!!!!!!! (in caso che fosse andato il primo..per poterlo pagare ovviamente)
     
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  10. fw190
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    Ora, prendete quello che scrivo con le pinze... la professionalità -E'- esperienza. Sono quelle cose, che siano concetti o stilemi, o "retroterra" a cui non devi più pensare. Badate, non dico che sono ripetizioni, ma un "linguaggio acquisito" che puoi sempre mettere in discussione ma che sai che funziona (per te) in date occasioni.
    In una tavola di 8 vignette almeno 6 sono "di mestiere", primi piani, campi e controcampi, particolari, totali, ecc. Un paio, ma a volte una sola, a volte anche nessuna, sono vignette in cui metti qualcosa di veramente mai fatto. Magari nella più piccola, magari in quella che alla fine ti riesce anche peggio. Ma il resto della tavola è solo professionalità. Che non è fare sempre le stesse cose... ma è proprio lo stile di cui tanto si parla.
    A me, anche nel cinema, sono sempre piaciuti quelli che uno stile non ce l'hanno, o danno a vedere di non averlo, tipo Truffaut, tanto per dire il primo che mi viene in mente.
    Perché la professionalità ti velocizza nell'impostazione, non nell'esecuzione, che poi bene o male non è che con gli anni varia di molto. Ma avere esperienza è proprio il fatto che tu quando leggi una sceneggiatura già sai come verrà la tavola, come metterai i personaggi, come disporrai gli ambienti e come renderai la narrazione. Meglio ancora se la sceneggiatura non la leggi ma la fai direttamente.
    Se poi hai tempo, magari cambi un po' aggiungi elementi, modifichi qui e là. Che alla fine non è nemmeno detto che ti venga meglio...
    Ma l'importante è che quando hai acquisito una professionalità sai che il prodotto che verrà fuori non sarà mai comunque al di sotto di una certa qualità.
    Se poi ti chiedono di fare tre tavole al giorno basta dire di no.
     
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  11. fdp82
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    CITAZIONE (foolys @ 7/7/2008, 14:33)
    guarda, non so davvero che risponderti, "impegnarsi al massimo" per me significa quello che c'è scritto, senza troppe interpretazioni.

    sul serio, per me impegnarsi al massimo significa fare la tavola/illustrazione tutte le volte che puoi finchè non ti "appare" perfetta.
    Quindi, nella mia visione di impegnarsi al massimo, il tuo discorso è contraddittorio.
    Quando mi imegno al massimo (e non è detto che succeda), alla fine del lavoro non vedo sbavature, quindi non vedo come passarci sopra (dato che per me non ci sono).
    L'unico modo di vederle è mostrare il lavoro a chi ne sa piu di me. E se ci fossero lacune evidenti, impegnandomi al massimo, avendo tempo a disposizione, tornerei comunque sulla tavola.

    Se ti chiedo di oggettivizzare (attraverso degli esempi) la pratica di "impegnarsi al massimo" non lo faccio per polemica ma per poter seguire meglio la discussione.
     
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  12. foolys
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    e io continuo a non sapere che risponderti :D

    potrei solo reincollare cose già detto qui stesso, ma mi ripeto ulteriormente:

    permettimi il termine, ma farsi le pippe su un disegno 20 volte può portare in linea di massima SOLO a una soddisfazione personale.

    io ti assicuto che non mi spreco mai, e rifaccio di continuo disegni e vignette, ma ho la coscienza, e forse anche un pò di esperienza, per potere valutare "quando è troppo", è il troppo è quando vai oltre ogni tempo limite.

    insomma, per il mio primo fumetto 7 anni or sono pubblicato dalla panini, sapevo che avrei avuto davanti una platea diversa da quella delle fanzine o delle autoproduzioni, e ho rifatto quelle tavole fino al disgusto.

    risultato: alla pubblicazione mi facevano cagare profondamente.

    perchè?

    perchè il tempo che erano state pubblicate avevo già fatto almeno altre 5 storie per Piccoli Brividi.

    ora, non so tu, ma io sinceramente non credo di fare qualcosa nella prospettiva di immaginare che fra un anno sarà sempre perfetta, mi spiace, non è così. alcuni autori sfiorano la perfezione, ma la sfiorano perchè SONO PUBBLICATI, il che vuol dire che prima di quelle tavole che ti sembrano perfette, e lì c'è l'esempio di Mignola, ne avranno disegnate mille o diecimila che io, te, e nessun altro (tranne amici e parenti) non vedremo mai.

    e allora.

    come ho già detto.

    disegnare tanto e maluccio è molto meglio che disegnare poco e benino

    perchè ti porta anche forzatamente a una maturazione, a una evoluzione.

    insomma.

    io a 15 anni disegnavo cagate clamorose e c'era gente attorno a me veramente dotata che guardavo sbavando, ma mi sono fatto un mazzo così e ho disegnato come un matto per fare qualcosa di decente.

    ora, tu sei bravissimo, forse sei uno di quelli dotatissimi in partenza, non so, non ti conosco, ma l'approccio per fare fumetti deve necessariamente essere produttivo.

    a te probabilmente faranno schifo montanari e grassani, io li rispetto profondamente perchè hanno disegnato una quantità di pagine che io non so se farò mai nella mia vita, anche solo un dylan dog, mettere 94 pagine di fila, ti pare robetta da poco?

    e ricorda sempre che io parlo per il bene di chi vuole pubblicare e lavorare continuativamente in questo settore, se poi l'interesse e le motivazioni sono diverse, e si vuole disegnare per sè, per hobby, o fare un fumetto e via, non critico NESSUNO e nessuna scelta, sono, appunto, scelte, ma è fondamentale per me parlare dal punto di vista professionale/produttivo

    Edited by foolys - 8/7/2008, 01:57
     
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  13. SAMURALE
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    quello che oggi hai valutato senza sbavature....fra un anno lo troverai con le sbavature e penserai..potevo aggiustare il tiro...ho fatto degli errori e non me ne sono accorto...


     
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  14. fdp82
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    quindi il tempo limite è il metro con cui oggettivizzi l'impegno al massimo ?

    Guarda tutto il resto del discorso è sensato quanto ovvio. Sono cose che nessuno si sognerebbe di mettere in discussione. Uno produce per quello che può nei tempi prestabiliti, ma "per quello che può" non coincide con "impegnarsi al massimo", anzi è impegnarsi il necessario per rientrare in delle scadenze. Imegnarsi al massimo rispetto al tempo prestabilito non è impegnarsi al massimo in assoluto.
     
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  15. foolys
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    beh, vabbè, allora scusa, impegnarsi al massimo in assoluto, se proprio vuoi essere letterale, come dici tu vuol dire all'infinito, e neanche tu credo faccia questo, sinceramente trovo un pò paradossale la tua interpretazione, e trovo incredibile che tu non creda che io possa impegnarmi al massimo pur considerando una scadenza.

    Edited by foolys - 8/7/2008, 17:45
     
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