L'angolo che scotta: Il fumetto perfetto NON ESISTE

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  1. SAMURALE
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    Ho l'impressione che la faccia della mia firma sia troppo aggressiva (avete mai fatto caso a come ci si approccia in base all'avatar????)

    cmq. era solo per stimolare l'approfondimento del discorso.....tanto per approfondire o analizzare la cosa da un altro punto di vista...pur concordando con quasi tutti...

    Come girare il foglio in controluce;-)!!!!

     
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  2. Kira85
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    CITAZIONE (SAMURALE @ 4/7/2008, 08:43)
    kira..in entrambe le situazioni (il perfezionista e l'irresponsabile) fa benissimo avere un confronto con gli editori...

    Effettivamente è vero, quello che mi rattrista è che magari gente che potrebbe anche cominciare ad affrontare la professione non si fa avanti per paura, per desiderio di essere perfetto mentre chi avrebbe ancora un po' da imparare si butta a capofitto. Ma giustamente l'impatto con l'editore non può fare che bene. :D
     
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  3. SAMURALE
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    il desiderio di essere perfetto a volte crea grossi problemi...
    qui da me senza fare nome c'e' stato un ragazzo che pubblica da tempo (per me bravissimo)...
    su un biglietto augurale (una serie di 4) doveva disegnare un genietto...ti dico la verita' era disegnato molto bene..ma si ostinava a rifarlo perche' a lui non piaceva...e cosi' per tutti gli altri lavori che aveva da realizzare...

    Si e' ritrovato in ritardo sulla consegna e ha perso di vista altri dettagli piu' importanti da non trascurare mai sul lavoro...nonostante gli abbia detto chiaramente e piu' volte come doveva lavorare.

    morale e' resistito un mesetto.

    il problema della categoria perfezionista (E PARLO SEMPRE PER LA MIA DI ESPERIENZE) e' che se senza esperienza perde di vista l'obiettivo curando cose a cui il committente magari non da' importanza....
    buttandosi si scontra poi con queste realta' dove i tempi sono stretti (vedi ritmi degli amerigheni) e si rischia di appagare il proprio ego ma di non reggere la situazione e perdere il lavoro.

    Edited by SAMURALE - 5/7/2008, 09:14
     
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  4. SAMURALE
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    di disegnatori talmente bravi e unici nel loro stile che si possono permettere la vita dell'artista ne nascono uno su un milione..e per carita' e' giusto scommettere su se stessi e crederci..ma anche valutare che forse (anche solo per una questione di sfiga) forse bisogna scendere a compromessi con i propri ideali...

    discorso che esula da una qualita' minima (per me scontata cmq.)
     
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  5. Kira85
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    Concordo su tutto :)
     
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  6. fdp82
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    CITAZIONE (SAMURALE @ 5/7/2008, 08:58)
    il desiderio di essere perfetto a volte crea grossi problemi...
    qui da me senza fare nome c'e' stato un ragazzo che pubblica da tempo (per me bravissimo)...
    su un biglietto augurale (una serie di 4) doveva disegnare un genietto...ti dico la verita' era disegnato molto bene..ma si ostinava a rifarlo perche' a lui non piaceva...e cosi' per tutti gli altri lavori che aveva da realizzare...

    Si e' ritrovato in ritardo sulla consegna e ha perso di vista altri dettagli piu' importanti da non trascurare mai sul lavoro...nonostante gli abbia detto chiaramente e piu' volte come doveva lavorare.

    morale e' resistito un mesetto.

    il problema della categoria perfezionista (E PARLO SEMPRE PER LA MIA DI ESPERIENZE) e' che se senza esperienza perde di vista l'obiettivo curando cose a cui il committente magari non da' importanza....
    buttandosi si scontra poi con queste realta' dove i tempi sono stretti (vedi ritmi degli amerigheni) e si rischia di appagare il proprio ego ma di non reggere la situazione e perdere il lavoro.

    questa storia non mi è nuova, è quello stesso ragazzo che ora lavora per la image?

    in linea di massima non sono del tutto daccordo con il messaggio iniziale di Foolys.
    Una cosa è parlare di scadenze, una è parlare di ambizioni.
    Se un editore decide di affidarmi un lavoro ed è conscio dei miei difetti, allora io per rispettare le scadenze imposte mi ritrovo costretto a limare il mio perfezionismo per portare a termine il lavoro.

    Se parliamo di crescita individuale, non vedo che fretta ci sia di sfornare tavole piene di errori che noi stessi notiamo. Cioè, per sbagliare ci sono sketch, storyboard, matite preparatorie.

    Che senso ha parlare poi di "massimo raggiungibile in quel momento" ?

    Se mi accorgo che un anatomia è sballata mi prendo un manuale come farebbe un professionista o la lascio sballata perchè "sto facendo il massimo", "passiamo ad altro?" ?
     
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  7. kettyformaggio
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    Caro Fdp
    non riesco a darti torto (ma ho notato che faccio fatica a dar torto anche a Foolys e Samurale).
    Forse bisogna fare dei distinguo. Qui si tratta di fare le cose al meglio delle proprie possibilità. Ma credo che si possa dire che c'è gente che lo affronta in modi diversi, no?
    -c'è chi, come dici tu, desidera fare bene il proprio lavoro e poi "partorisce" il proprio pargolo e taglia il cordone ombelicale
    -c'è chi, e ne ho conosciute un paio di ragazze che lo facevano, ridisegna sempre la stessa storia senza tagliare mai quel cordone ombelicale.

    Ma credo che questo secondo caso accada a chi è lento e quindi ci mette un anno per completare 10 tavole. Ovvio che l'ultima sarà più bella della prima e quindi vorrà tornare a rifarle.

    Che dici?
     
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  8. SAMURALE
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    No non e' airk...lui andava bene proprio perche' aveva capito quello che avevo detto io...difatti ora lavora e non solo per la image...Airk e' praticissimo..capisce al volo il problema e lo risolve pur mantenendo una qualita' alta. (CHIUSA PARENTESI)

    Il ragazzo che dicevo io si chiudeva troppo su se stesso e sul suo ideale di lavoro molto poetico. MAnco ascoltava cio' che dicevi...perche' se lui la pensava a modo suo cosi' era!
    Ora non so se sta lavorando ancora quel ragazzo..pero' per dirti la qualita' e' a livelli Bonelliani alti...Zero errori anatomici ecc....

     
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  9. SAMURALE
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    Tornando al discorso cmq. sono scelte di vita naturali o imposte talmente soggettive che non sono criticabili in nessun modo...

    Prendo ad esempio per esporre un concetto:
    io e fdp siamo agli opposti...probabilmente io sono cresciuto in un modo, ho avuto scuole diverse dalla sua con filosofie e esperienze diverse...

    ognuno lavora a suo modo in base a questo...e nei due casi (come in generale) proprio perche' e' un settore artistico (e quindi vastissimo) non si possono criticare..
    per il semplice fatto che se i due modi di lavorare funzionano, piacciono al pubblico..va bene cosi'..

    Si migliora ma si tratta di dettagli e non di Errori grossolani...non si e' piu' ai fondamentali, al dimostrare..ma al mantenere e migliorare (due livelli o fasi diverse)
     
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  10. foolys
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    uhm, fdp, sinceramente non capisco

    la frase "il meglio che posso dare in quel momento" mica vuol dire che me ne frego e non mi guardo i libri di anatomia, scusa eh, ma mi pare di avere sfornato un certo numero di tavole e pubblicazioni in questi anni e quindi credo vagamente di sapere quel che dico.

    intendo che è inutile cercare di andare ossessivamente "oltre" quel che il tuo naso non può vedere, e con questo intendo che tu ti impegni lo stesso al massimo delle tue possibilità, che saranno comunque più limitate di, ad esempio, due anni dopo o quattro anni dopo.

    l'evoeluzione bisogna vederla in prospettiva, e io sono felice di fare adesso delle cose che 5 anni fa non sapevo fare, e le so fare PRINCIPALMENTE non perchè ho sfogliato libri di anatomia (anche) ma perchè non mi sono fermato e ho fatto mille cose e sono maturato naturalmente.

    ricordo sempre che in quest'angolo si parla di fumetto applicato alla professione.
     
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  11. SAMURALE
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    AZZARDO PER CAPIRE...che mi interessa molto sta cosa...penso sia il problema reale di sta professione

    puo' essere che raggiunto il livello pubblicabile (l'editore approva il tuo lavoro, una proposta ecc..) si passa ad una fase dove il miglioramento avviene sul campo con il confronto reale col pubblico? dove si impara a rendere anche con la velocita'?
    EX:
    un conto e' l'opinione distaccata su un forum o a scuola (l'allenamento, il provare gli schemi, il libro di anatomia che cmq. servono!!!!!!!)
    un conto e' la partita (dove l'emozione, la pressione, le aspettative di un pubblico giocano un fattore fondamentale)... perche' e' li che si vede il risultato...e' in quel momento che ti fai le ossa!

    e se perdi (anche se hai giocato bene) una volta, rimugini (tenendo presente questi fattori) sugli errori e ti migliori per la seconda che devi fare...

    "Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore..non e' mica da questi particolari che si giudica un giocatore..il giocatore lo vedi dal coraggio..dall'altruismo dalla fantasia....."
    diceva De Gregori

     
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  12. foolys
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    si, ma anche quel che dici tu bisogna prenderlo con le pinze.

    mettersi in gioco sì, ma nei posti giusti, con le platee giuste, solo quello ti mette davvero in gioco, specifichiamolo bene, perchè se pubblichi fumetti in riviste scognite o in autoproduzioni a distribuzione limitatissima, o fanzine, o con editori sotterranei, allora non è realmente mettersi in gioco.
     
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  13. SAMURALE
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    perche' no?
    forse non ho capito ma:

    2000-3000 lettori anche con le produzioni indipendenti le tiri su... /absolute black, prof. Rantolo, Bottero, La cagliostro, per citare alcuni...la maximus press medicina nucleare per citarne qualcuno del passato... COntainer, Fumettomania, Fumo di China... le fanzine....

    tutta gente con i controcazzi che pubblicano anche roba di buona qualita'...con una distribuzione a livello nazionale...
    e un riscontro di pubblico non da trascurare...

    Lo stesso Frigidaire a suo tempo ha buttato fuori Talenti che altro che bonelli..Vedi un Palumbo..
    Rat-man e' nato come autoproduzione a Pr...si e' creato un piccolo mercato ma da non sottovalutare..poi e' arrivato l'editore grosso che ha "nasato" l'aria ed e' scoppiato il boom....

    magari prendi poco o niente ma non puoi dire di non essere in gioco (i calciatori non partono tutti dalla serie A)...o di non essere un professionista (anche chi in serie B o c1 prende un bello stipendio..fa la sua porca carriera e vive del suo lavoro/passione).

    Altrimenti a sto punto devo dare ragione a fdp..e cade il tuo esempio di Mignola e in pratica di tutti gli altri che hanno magari iniziato col porno e sono diventati poi autori di leva della Bonelli, Marvel ecc...

    sempre parlando di lavoro, qualita' pubblicabile.


    io per esempio...se ho pubblicato su heavy Metal e' perche' ho fatto insieme a smokyman una storia breve su Gruppo MIsto una piccola fanzine di una associazione Sarda distribuita gratuitamente dalla pan nei negozi...da quella storia e' partito tutto quel po' di giro che mi sono creato e che tempo permettendo continuo a mantenere...

    Quando sono arrivato qiu dove lavoro..prima facevo il ragioniere...hanno visto i miei disegni su una brochure del comune sulla raccolta differenziata ed ora faccio quel che faccio...magari oggi mi invento i pelouche non firmati..domani mi vede Lupo alberto e mi chiama...

    la gavetta e il riscontro parte gia' dalle piccole cose...e ogni passo e' in avanti indipendentemente da tirature o guadagni.

     
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  14. foolys
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    perche' no?
    forse non ho capito ma:

    2000-3000 lettori anche con le produzioni indipendenti le tiri su... /absolute black, prof. Rantolo, Bottero, La cagliostro, per citare alcuni...la maximus press medicina nucleare per citarne qualcuno del passato... COntainer, Fumettomania, Fumo di China... le fanzine....

    tutta gente con i controcazzi che pubblicano anche roba di buona qualita'...con una distribuzione a livello nazionale...
    e un riscontro di pubblico non da trascurare...



    davvero credi che tutti questi che hai detto fanno le cifre che dici? alcuni sì, altri non credo, basta chiedere in giro chi conosce le loro produzioni...

    non farmi fare nomi, ma ci sono differenze sostanziali, hai fatto un calderone di nomi che sono molto diversi fra di loro, sia a livello di qualità, che di distribuzione.

    con alcuni sarei d'accordo col tuo discorso, con altri decisamente no, ripeto, devi andare oltre il pubblico da fiera, che all'inizio è fondamentale in una prima fase, quando appunto inizi a rapportarti col pubblico, ma dopo un paio d'anni al massimo si dovrebbe cambiare platea, perchè altrimenti impari a dare quel che sai che a quel pubblico piace, ma se vai a suonare in un altro teatro probabilmente dovrai fare i conti con altri gusti, insomma, bisogna cercare di variare il bacino d'udienza, non necessariamente in quantità, ma in varietà si, se mi dici che passi a fare illustrazioni per libri che vendono 100 copie per me sarebbe comunque un cambio di pubblico e di opinioni, se invece vendi sempre alle stesse persone non crescerai molto.


    Lo stesso Frigidaire a suo tempo ha buttato fuori Talenti che altro che bonelli..Vedi un Palumbo..
    Rat-man e' nato come autoproduzione a Pr...si e' creato un piccolo mercato ma da non sottovalutare..poi e' arrivato l'editore grosso che ha "nasato" l'aria ed e' scoppiato il boom....


    frigidaire vendeva MILIONI di copie, era tutt'altra storia :)
     
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  15. fdp82
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    CITAZIONE (foolys @ 7/7/2008, 10:39)
    uhm, fdp, sinceramente non capisco

    la frase "il meglio che posso dare in quel momento" mica vuol dire che me ne frego e non mi guardo i libri di anatomia, scusa eh, ma mi pare di avere sfornato un certo numero di tavole e pubblicazioni in questi anni e quindi credo vagamente di sapere quel che dico.

    intendo che è inutile cercare di andare ossessivamente "oltre" quel che il tuo naso non può vedere, e con questo intendo che tu ti impegni lo stesso al massimo delle tue possibilità, che saranno comunque più limitate di, ad esempio, due anni dopo o quattro anni dopo.

    l'evoeluzione bisogna vederla in prospettiva, e io sono felice di fare adesso delle cose che 5 anni fa non sapevo fare, e le so fare PRINCIPALMENTE non perchè ho sfogliato libri di anatomia (anche) ma perchè non mi sono fermato e ho fatto mille cose e sono maturato naturalmente.

    ricordo sempre che in quest'angolo si parla di fumetto applicato alla professione.

    mica parlavo di te. Era una domanda. Giusto per capire cosa significa "il meglio nel momento".
    mi sembra un espressione ECCESSIVAMENTE relativa. Alzare la matita dal foglio per cercarsi un riferimento anatomico/fotgorafico è gia un andare oltre, sbattere la testa finchè il tuo disegno non rispetta la referenza è andare oltre.

    Fare un disegno che rimane li com'è, perchè tanto è il massimo che riesco a dare non credo mi faccia crescere cosi tanto.
    Ma magari sto solo fraintendendo io. Se fai degli esempi pratici (tipo quelli che ho appena fatto) magari arriviamo a capirci.
    E' ovvio che con l'esercizio si migliora. Ma è ovvio anche che se quell'esercizio è pignolo e ambizioso, si migliora mille volte di piu. no ?

    Comunque, se il discorso è applicato all'ambito lavoratiivo, non ha molto senso, uno divide bene i tempi e nei tempi che ha decide di impegnarsi il giusto consentito.

    @ketty
    Uno che fa la tavola finchè, almeno, non lo soddisfa? che so, una sufficenza?
    Comunque questo discorso è abbastanza ambiguo. Non capisco se si parla di soddisfazione generale (non mi piace il mio stile ma tanto piace all'editore) o se si parla di ignorare gli errori (il mio personaggio è tutto sballato e me ne frego tanto nessuno se ne accorgerà, ed io ho taaaaanta fretta).
    Nel primo caso allora è normale che si debba andare avanti, e prova dopo prova, costruirsi uno stile, nel secondo, be, no, cazzo, se ti accorgi di un errore, prova almeno a correggerlo! ; )

    @Samurale

    ok, quindi abbiamo tre esempi
    -di chi lavora in fretta e furia e fa le cose al meglio che può (tu)
    -di chi lavora con pignoleria e le cose non le fa proprio (il tipo del genietto)
    -di chi lavora in fretta e pignoleria e magari nella vita avrà un sacco di successo (il genietto)

    inutile chiedere qual'è la strada giusta, no ?
     
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124 replies since 3/7/2008, 12:36   2387 views
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